Nell'ambito della critica leopardiana il rapporto Leopardi-Kant ha sempre rivestito un grande interesse perché sembra davvero essere stato un incontro mancato. Sulla conoscenza di Kant in Leopardi - che più volte cita il filosofo tedesco (per lo più in senso negativo) nello Zibaldone - è stato scritto fin dalla fine dell"8oo anche se si tratta per lo più di accenni e/o vaghi rimandi. L'avvio ad una più approfondita e articolata indagine su questa questione, che merita di essere esaminata a fondo, è stato dato da Antimo Negri con il saggio Leopardi e la filosofia di Kant (1971). Lungi dall'essere esaurita, la problematica rimane aperta ad ulteriori indagini e sviluppi proprio per i diversi spunti filosofici ed etici che provengono dal pensiero leopardiano. Il presente volume raccoglie i saggi dell'autrice già pubblicati sull'argomento insieme all'inedito Leopardi e Kant: un poeta e un filosofo alle radici della loro formazione.
DATA | 2011 |
ISBN | 9788860427908 |
NOME DEL FILE | Kant e Leopardi.pdf |
DIMENSIONE | 4,80 MB |
AUTORE | none |
I. Kant, Critica del giudizio. Chi, se non Kant, è riuscito a comprendere con grande acume l'intimo legame tra la nostra piccolezza e l'immensità della natura, così come scorta da Friedrich e Pascal? Così fragili, così precari, ma irriducibili alla mera natura.
Leopardi studiò in certa misura Kant, che morendo nel 1804 non lo conobbe: come possono accostarsi il poeta del cuore e dell'immaginazione, che negativamente considerava i sistemi filosofici "poemi della ragione", e il tedesco riduzionista della conoscenza, che considerava i voli spiritual "idee" non dimostrabili?