"Era il giorno 30/7 del 1949 alle ore dodici fra le baracche del rione Mandrione Acquedotto Felice nascevo io in qualche modo anchio avevo come Gesù il bue e lasinello il bue una puttana del vicino Mandrione e lasinello, Agostino un ladro". Inizia così, in modo tenero e insieme sfrontato, l'autobiografia di Claudio Foschini, ladro, rapinatore, bandito e coatto. Claudio la scrive dal carcere romano di Rebibbia, uno dei tanti da cui entra ed esce in una vita da recidivo, e la spedisce all'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano. E se come bandito non ha avuto grande fortuna, come scrittore rivela un talento straordinario, e vince il Premio Pieve. Ha scritto con furia, undici bloc notes fitti in sette mesi, in cui racconta un'esistenza che pare un piano inclinato: la nascita nella più degradata periferia romana, la miseria, l'apprendistato fin dall'infanzia come borseggiatore sulla linea 64, e poi i furti in appartamento, le rapine, la droga. Una "malavita\
DATA | 2013 |
ISBN | 9788815139108 |
NOME DEL FILE | In nome del popolo italiano. Storie di una malavita.pdf |
DIMENSIONE | 2,67 MB |
AUTORE | none |
- Sabato 11 Gennaio presentazione del libro In nome del popolo italiano - storia di una malavita di Claudio Foschini, vincitore del Premio Pieve nel 1992. A seguire, proiezione del film documentario omonimo che ne è stato tratto per la serie I Diari della Sacher di Nanni Moretti -
Maxi - Il grande processo alla mafia. In nome del popolo italiano. Ep 6 48 min. Sono passati quasi due anni dall'inizio del dibattimento, e il maxiprocesso sta per arrivare alla sentenza. Due anni in cui Palermo ha vissuto sospesa, in un limbo di speranza e preoccupazione.