L'attribuzione dell'"Aurora consurgens" al sommo teologo della cristianità ancora oggi è oggetto di dibattito. Ci resta in ogni caso un testo di grande potenza visionaria, un capolavoro dell'alchimia medievale e di tutti i tempi. E molto credibile l'ipotesi secondo cui ne sarebbe l'autore il Doctor Angelicus, soprattutto se si pensa al suo ultimo travagliato anno di vita. Dopo aver posto per decenni l'esperienza tangibile al centro del processo cognitivo, illuminato da Dio, - proponendo di fatto la non contraddittorietà tra scienza e fede - e dopo aver cercato con il suo pensiero dei punti di raccordo tra platonismo e aristotelismo, Tommaso ebbe un'esperienza mistica conturbante. Confessò al suo segretario, Reginaldo da Piperno, di essersi sbagliato: c'era una terza via alla conoscenza del mondo, alternativa a quelle tracciate dai grandi maestri dell'antichità. Tutto ciò che aveva scritto fino ad allora gli sembrava essere "paglia\
DATA | 2017 |
ISBN | 9788878015654 |
NOME DEL FILE | Aurora consurgens.pdf |
DIMENSIONE | 8,27 MB |
AUTORE | d'Aquino (san) Tommaso |
Aurora consurgens is a commentary on the Latin translation of Silvery Waters by Senior Zadith (Ibn Umayl). It also refers to the Song of Songs, especially in its last (7th) parable (de confabulatione dilecti cum dilecta), which draws closely on it, in main parts paraphrasing it.
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